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ll primo pranzo della “Stagione Saturnina” non si scorda mai!
“Tutto Saturnia” è un format-laboratorio ormai super collaudato che seleziona la “crème de la crème” degli chef più noti del panorama marchigiano chiedendo loro di cimentarsi su un’ unica tematica: la Pesca Saturnia. Di cosa si tratta? Creare uno speciale menu “gaudente come il suo committente”, che inserisca la Pesca Saturnia dell’antipasto al dolce. Marco Eleuteri, primo produttore marchigiano e italiano di Pesca Saturnia, ama attorniarsi di beltà, virtù e gaudio, soprattutto in tavola; di qui l’idea di consegnare il suo frutto più amato nelle mani di chef che sappiano valorizzarlo, rispettandone le caratteristiche organolettiche, lo straordinario spettro aromatico, e che riescano ad agghindare la Saturnia ogni volta in modo affascinate ed eclettico.
E come quando a scuola si assegna il Titolo di un tema in classe, cosa ci si aspetta da Eventi-Laboratorio come questo e cosa merita la lode?
- Innanzitutto un buon incipit ( chi ben comincia … e io, si sa, adoro gli antipasti!)
- l’originalità: uno svolgimento enogastronomico mai banale dove nessuno copi o citi nessuno (o se lo fa deve essere così bravo da non farsi “sgamare”!)
- La contestualizzazione: la Saturnia è protagonista e andare fuori tema può essere tanto facile quanto rischioso
- un finale col botto: gli ultimi due piatti sono quelli del buon ricordo, se la parabola è discendente si rischia l’amaro in bocca.
Ristorante LOfficina: Buona la prima?
Chi non risica non rosica, chi non azzarda non vince. Far entrare un nuovo chef nel circuito dei grandissimi Saturnini non è impresa semplice e presuppone un’investitura di grande responsabilità, che io quest’anno ho deciso di assumermi. Da buona campanilista, ho proposto per il primo Saturnia-Lab: L’Officina di Sirolo, il neo-nato Ristorante dello chef Davide Breccia, certa che già l’impagabile panorama sul Conero, soprattutto se osservato dalla terrazza con un calice di Verdicchio Mirum La Monacesca in mano, avrebbe predisposto Il Gaudente a una piacevole mangiata. Senza contare che tra i commensali figurava Dorina Palombi foodblogger de “Le Marchese del Gusto”, nonchè amica dal palato raffinato almeno quanto la sua scrittura e Paola Castricini, consigliere Comunale di Montecosaro che, tra un impegno politico e una campagna referendaria, coltiva da sempre la sua “ossessione” (come lei stessa la definisce) per il buon cibo.
Menu Degustazione Tutto Saturnia: Cosa mi è piaciuto di più?
Sono stati proposti 7 piatti. La strategia dello chef Davide Breccia è stata quella di selezionare tra i suoi cavalli di battaglia i più adatti a una rivisitazione Saturnina , con alcune interessanti novità. Cosa mi è piaciuto di più?
ESTATHE’ DI SARDONI un’anteprima dal nome intrigante almeno quanto la sua presentazione, colorata e solare. La consistenza carnosa del pesce azzurro dialoga perfettamente con la cremosità del sorbetto di Saturnia. Un piatto che sa d’estate, di quel sorso fresco di thé alla pesca che tutti noi da bambini ci siamo concessi dopo un tuffo in mare. Mancava solo un pizzico di croccantezza che il cous cous alla cedrina ha solo accennato: ma l’idea c’è ed è anche buona!
Si continua con il piatto forse più street della giornata:
cubetto di RANA PESCATRICE , con striscioline di ZIBELLO CROCCANTE che chiede senza indugio di essere afferrato con le mani e “pucciato” avidamente in un “ketchup” – GAZPACHO agro-dolce DI PESCA SATURNIA. Il mio consiglio è di togliere forchetta e coltello per lasciare l’istinto libero dalle regole del bon ton.
A seguire i due piatti, a detta di tutta la tavolata, più riusciti e spudoratamente ruffiani.
Ci spostiamo tra i grandi classici della cucina francese: Coquilles Saint Jacques, ossia CAPASANTA, PESCA SATURNIA APPASSITA, FOIE GRAS E LIQUIRIZIA. Un piatto già sofisticato che con la Pesca Saturnia viene ulteriormente impreziosito. Equilibrio che avvolge il palato e lo soddisfa senza “se” e senza “ma”…
RISOTTO BELLINI E GAMBERO CRUDO. La cremosità diventa il filo conduttore. E’ proprio il contrasto del risotto allo champagne, grande classico di molte tavolate dell’ultimo dell’anno, gustato in una allegra terrazza invasa dal sole di maggio, a renderlo interessante. La presentazione è simile a un mandala – tortino e la dolcezza del gambero crudo che si mescola alle decorazioni concentriche di crema di Pesca Saturnia regalano al palato una carezza tanto raffinata quanto voluttuosa. E visto che la similitudine col tortino c’è , io nella mia versione (da golosastra) avrei aggiunto anche un topping di pistacchi tostati!
Un finale di menu con un piatto di carne non me l’aspettavo e come tutte le volte che mi sento sorpresa, apprezzo. PICCIONE in doppia consistenza: goduriosa coscetta fritta da “sgranocchiare” come un chupa-chups e petto al cioccolato. La pesca saturnia qui alleggerisce, rinfresca, pulisce il “caramellato e cioccolatoso” della cremina. Da Saturnini convinti avremmo gradito sentirla di più, per questo abbiamo scelto di sbucciarne una: bella, fresca e carnosa, da prendere spudoratamente a morsi e alternare a quella più morbida e addolcita da una leggera cottura.
Il dessert PESCA SATURNIA, ROBIOLA, MANDORLA E ANICE era buono anche se l’anice si sentiva poco, ma la freschezza del predessert “granitino” PESCA FREDDA AL VINO BIANCO, leggermente alcolico, ha vinto: “Ciaone” definitivo al sorbetto al limone che ha accompagnato le nostre tavole per ormai troppo troppo tempo.
Officina Sirolo Via Piave 11, Sirolo
E se è vero, come diceva Cicerone che: “Bisogna mangiare insieme molti moggi di sale ( e pesche saturnie) perchè il dovere dell’amicizia sia compiuto“. Ci rivediamo tutti insieme appassionatamente al prossimo saturnico laboratorio…
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